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Assalto al centro commerciale Fanocenter, in via Einaudi, a Bellocchi di Fano, dove è stato sradicato il bancomat all’ interno della galleria. E’ caccia ai banditi che, intorno alle 2,45 della notte tra sabato e domenica, hanno sfondato una porta laterale con un furgone, lanciato come ariete contro la saracinesca, al quale se n’ è aggiunto un secondo, che assieme al primo ha raggiunto il bancomat, all’ altezza dei servizi igienici al centro della galleria, dopo uno spericolato slalom. L’ ingresso preso di mira è quello di fianco al bar tavola calda Sarni, che si affaccia sul parcheggio laterale.
Stando alla ricostruzione dei carabinieri, l’ erogatore di banconote, di piccole dimensioni, non fissato nella parete ma dotato di gps, è stato caricato a bordo di uno dei due mezzi, che sono fuggiti attraverso lo stesso varco utilizzato per l’ irruzione. Il bancomat, grazie al dispositivo di localizzazione, è stato ritrovato in un campo di Carignano.
Il merito va, oltre ai carabinieri, anche all’ istituto di vigilanza «Rangers», il quale ha individuato col gps l’ itinerario dell’ erogatore di contanti, inviolato, all’ interno di uno dei due furgoni impiegati per l’ assalto. Sul posto era stata preparata una pala meccanica, munita di martello pneumatico, per sventrare la cassaforte, ma i criminali non hanno fatto in tempo ad agire.
Ai due autocarri impiegati per il furto, risultati rubati nei giorni scorsi a Senigallia e Morciano di Romagna, si è aggiunto un altro mezzo, probabilmente impiegato per l’ assalto e ritrovato ad un chilometro dal casolare. Si tratta di una Toyota Aigò, rubata poco prima nelle vicinanze, e ripescata dai vigili del fuoco, sotto un ponte sul torrente Arzilla.
I carabinieri della Compagnia di Fano, al comando del capitano, Maximiliano Papale, hanno sequestrato i mezzi, che saranno sottoposti ad accurati rilevi, mentre il bancomat, ancora sigillato, sarà riconsegnato oggi all’ istituto bancario proprietario. Al vaglio degli investigatori, le riprese dell’ impianto di videosorveglianza, ma le indagini si muovono a tutto campo.
L’ azione criminale, pianificata nei minimi dettagli, farebbe ipotizzare che ad agire sia stata una banda ben organizzata, con basisti del posto. Ma ai banditi è sfuggito un piccolo ma decisivo dettaglio: la presenza del gps all’ interno del bancomat. A quel punto, con le pattuglie di carabinieri alle calcagna, i predoni hanno deciso di rinunciare al malloppo per sfuggire alle manette. Intorno al casolare insiste una fitta boscaglia, che si stende verso un dedalo di stradine, dove la banda ha fatto perdere le proprie tracce.