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In tanti, nei giorni scorsi, si sono chiesti per quale motivo ci fosse una guardia giurata con tanto di pistola e giubbotto antiproiettile davanti alla sede Enel di corso Garibaldi, all’ angolo con piazza della Repubblica, nei pressi del teatro delle Muse.
La risposta ai passanti veniva fornita a denti stretti: «Motivi di ordine e di sicurezza pubblica». Un operatore pronto ad intervenire, in sinergia – qualora servisse – con le forze dell’ ordine. Un clima teso, ma «ancora tranquillo» in pieno centro, secondo i Rangers, che si occupano, appunto, di vigilare sugli uffici Enel del corso.
La misura di prevenzione sarebbe «stata assunta dalla Control Room di Enel, i vertici, cioè, della sicurezza aziendale. I piani alti avrebbero deciso per un presidio fisso dopo aver effettuato un monitoraggio sui siti e aver appurato i luoghi caldi, là dove, quindi, avrebbe potuto verificarsi una maggiore possibilità di aggressioni o di manifestazioni contro il caro bollette» spiega il responsabile della filiale di Ancona, Roberto Mascitti, che confessa come «ora ci sentiamo un po’ più sicuri».
«Le nostre guardie giurate sono in postazione fissa all’ ingresso e rimangono lì durante tutto l’ orario di apertura del negozio» precisa Lorenzo Avantaggiato, dei Rangers, mentre il collega fa un giro anche all’ interno, nei pressi della colonnina ticket.
Provvedimenti simili sono stati presi in tutta Italia, in ogni capoluogo di regione e nei punti a più alta densità di clientela, come a Piediripa, in provincia di Macerata. Determinante per decidere sulla guardia giurata è il dato sull’ affluenza del punto vendita al fine di neutralizzare il rischio di eventuali escalation contro la vertiginosa salita dei prezzi di energia e gas.